Appello a tutti i colleghi dell’Esercito: sosteniamo i sindacati dell’Esercito, difendiamo la nostra identità!

23.10.2025

IL MANIFESTO DEI DIRITTI SINDACALI

Se USMIA supera ITAMIL vincerà la politica del compromesso: quella della firma del contratto 22/24 e del documento che tutela solo i dirigenti sindacali

Appello a tutti i colleghi dell'Esercito: sosteniamo i sindacati dell'Esercito, difendiamo la nostra identità!

In questo momento cruciale, ITAMIL Esercito lancia un appello a tutti i colleghi: abbiamo bisogno del vostro sostegno.

La crescita di USMIA Interforze rappresenta una sfida diretta non solo alla nostra organizzazione, ma al modello di rappresentanza che difende i diritti reali dei militari dell'Esercito, non quelli dei compromessi o delle poltrone.

USMIA e ITAMIL: due realtà, due modelli di rappresentanza totalmente opposti

  • USMIA è il primo sindacato della dirigenza, peccato che abbia firmato un contratto per i dirigenti con aumenti simbolici, dopo sei anni di attesa.
  • ITAMIL, invece, è il primo sindacato dell'Esercito, nato dal basso, con una forte spinta della base, sostenuto da tutte le categorie — direttivi, dirigenti, graduati, militari di truppa — che hanno scelto di costruire una casa comune per tutti i militari dell'Esercito Italiano.

ITAMIL Esercito: la voce libera dei militari

Da sempre ITAMIL è composta esclusivamente da personale dell'Esercito Italiano. Nasce per difendere chi vive le caserme, i sacrifici, i turni, le missioni e le famiglie lontane. Non siamo un sindacato "interforze" dove le decisioni si prendono a tavolino tra interessi diversi. Siamo militari che rappresentano militari, autonomi, coerenti e senza padrini politici.

Due visioni totalmente opposte a confronto

Video - archivio luglio 2024 - intervento del segretario generale Girolamo Foti 

ITAMIL non ha firmato il contratto 2022–2024, ritenendolo ingiusto e inadeguato. È stata una scelta di dignità e coerenza, per non rendersi complici del mancato riconoscimento economico e del continuo impoverimento del personale degli ultimi vent'anni. Tra blocchi contrattuali e contratti con risorse insufficienti, ci hanno tolto dai 20.000 ai 30.000 euro a testa. I nostri salari sono ormai magri: se tutto fosse proceduto correttamente negli ultimi vent'anni, oggi dovremmo percepire almeno 500/600 euro in più sullo stipendio. Sono soldi tolti alle nostre famiglie, alla nostra previdenza, che ci hanno costretti a sopravvivere e a indebitarci. Noi ci siamo opposti e abbiamo bloccato questo processo che stava diventando ordinario, motivo per cui abbiamo subito reazioni dure nei nostri confronti e l'accanimento disciplinare nei riguardi del Segretario Generale Girolamo Foti.

Fonte: https://youtu.be/FgjlfmkvtuM?si=XGgks8sMoUYjDTuJ

USMIA Interforze ha invece firmato con entusiasmo, parlando di "risultati straordinari" e ringraziando Governo e Funzione Pubblica. Già da luglio 2024 volevano firmare il contratto 22/24 Ma per i militari, di straordinario non c'è stato nulla: solo promesse e stipendi fermi.

ASCOLTATE LA VERITA' SUL CONTRATTO 22/24 ( USAMI AM - NON FIRMATARI DEL CONTRATTO)

ITAMIL: la coerenza di chi paga per la verità

ITAMIL è rappresentata da chi vive davvero la realtà militare: un graduato aiutante, un maresciallo e una vittima del dovere. Persone che ogni giorno conoscono sulla propria pelle le difficoltà del servizio.

USMIA, invece, annovera tra le sue figure più note un generale, apparso sui social in una foto in divisa accanto al Presidente del Consiglio On. Giorgia Meloni — la quale, è bene ricordarlo, non ha mai incontrato i sindacati militari.

ITAMIL annovera tra le figure più note il Segretario Generale Girolamo Foti che ha ricevuto provvedimenti disciplinari e di stato per aver avuto il coraggio di denunciare pubblicamente la mancanza di risorse nel contratto, le difficili condizioni del personale impiegato nell'operazione Strade Sicure, e il silenzio politico verso i sindacati militari.

Noi non cerchiamo visibilità: chiediamo coraggio, fatti e rispetto per chi serve lo Stato.

Nel corso dei lavori in funzione pubblica (contratto 22/24)

ITAMIL ha portato soluzioni vere, non slogan:

  • Abolire ogni forma di pagamento forfettario del lavoro straordinario (CFI e CFG), in quanto in contrasto con l'articolo 36 della Costituzione, chiedendo pari trattamento con le Forze di Polizia e la retribuzione ora per ora, senza discriminazioni.

USMIA, al contrario, ha difeso il mantenimento di queste forme di pagamento chiedendo semplicemente più risorse.

ITAMIL: Abolire il "venerdì" e introdurre la settimana corta autocompensata, senza toccare le licenze. USMIA si è opposta, sostenendo che si sarebbero persi giorni di licenza.

Ma la verità è chiara: la settimana corta dà fastidio ai soliti percettori, mentre ITAMIL pensa ai pendolari, ai tanti colleghi che vivono nel caos quotidiano, agli ultimi, agli indecisi, a chi non ha voce.

ITAMIL Denuncia le disparità create dalle nuove indennità tanto acclamate da USMIA, che hanno favorito alcuni e escluso molti altri percettori.

Che dire del FESI sostenuto da tutte le sigle dell'esercito firmatarie del contratto? Tranne ITAMIL.

ITAMIL Rileva l'ingiustizia dei fondi: 100 milioni di euro destinati alle Forze di Polizia per gli straordinari, contro solo 20 milioni per il Comparto Difesa.

ITAMIL denuncia l'esclusione dei sindacati militari dalla legge di bilancio, dove non si parla né di specificità né di previdenza.

ITAMIL In occasione dell'ultimo incontro con il Ministro della Difesa e con il Presidente della Commissione Difesa, abbiamo ribadito che non c'è un solo euro destinato alla specificità, e che i cinque disegni di legge sulle pensioni restano fermi da anni. Abbiamo inoltre segnalato il grave problema del pendolarismo, delle famiglie divise dal lavoro, dei punteggi relativi alla pianificazione del personale, nonché le condizioni e le penalità subite dal personale in temporanea assegnazione. Abbiamo riaffermato la mancanza di prospettive per i VFI, l'assenza di un progetto di legge serio sul riordino delle carriere, la necessità di una riforma dei parametri e di nuove fasce sugli assegni di funzione, oltre alla priorità della tutela della salute. Al Capo di SMD abbiamo chiesto di concedere la Mauriziana al ruolo dei Graduati e la Sciabola ai Sergenti; al Capo di SME abbiamo chiesto un'interlocuzione con il DIPE per discutere con urgenza delle questioni che riguardano ITAMIL, che — pur non cercando visibilità con post o proclami — prosegue con determinazione e coerenza nella propria azione sindacale.

Nel frattempo, diciotto sigle sindacali hanno consegnato al ministro della Difesa un documento, sottoscritto anche da USMIA, in cui si chiede di estendere senza limiti la possibilità di candidarsi alle cariche elettive del sindacato, superando il vincolo dei due mandati consecutivi. Nel testo si fa riferimento anche alla possibilità per i comandanti di ricoprire incarichi dirigenziali all'interno delle organizzazioni sindacali e alla necessità di recuperare, dai fondi del sindacato, le indennità e gli assegni pensionistici destinati ai dirigenti sindacali in distacco.

Ecco la vera differenza tra noi e loro.

Mentre USMIA pubblica post e foto sui social parlando di "lavori sulla legge di bilancio" — senza essere mai stati ufficialmente convocati —

ITAMIL sta organizzando una grande manifestazione a Roma, per denunciare le promesse mancate sul rinnovo del contratto 2025–2027 (un anno già perso) e il fallimento delle intese vantate dai firmatari del contratto 22/24.

SI ribadisce a tutti i colleghi che un sindacato non è un ufficio trasferimenti

  • Nessuno può promettere trasferimenti o incarichi in cambio di tessere.
  • Chi lo fa inganna i colleghi e alimenta sfiducia.
  • Chiediamo al DIPE (Stato Maggiore dell'Esercito) di chiarire pubblicamente queste pratiche e ristabilire trasparenza e correttezza.

L'identità dell'Esercito non si svende

Difendere ITAMIL Esercito significa difendere la nostra autonomia, la nostra storia e la nostra dignità professionale.

  • Significa rifiutare la politica dei compromessi e la ricerca di visibilità.
  • Significa restare fedeli a chi ogni giorno indossa la divisa, non a chi la usa come vetrina.

Appello finale ai colleghi che hanno revocato su invito di ex dirigenti ITAMIL

Dal 1° gennaio 2026 vedremo all'opera alcuni ex amici ed ex dirigenti ITAMIL che oggi si prodigano con revoche senza successo, pronti a passare con chi ha firmato il peggior contratto della storia e sottoscritto un documento che, anziché occuparsi dei problemi del personale, guarda agli interessi dei dirigenti sindacali e alle opportunità di carriera per qualche comandante.

A tutti i colleghi diciamo: avete tempo fino al 31 ottobre per ripensarci.

Le porte di ITAMIL restano aperte a tutti (tranne gli ex dirigenti), ma solo a chi vuole lottare davvero — insieme, con ricorsi gratuiti, incontri in Parlamento e manifestazioni pubbliche per rivendicare i nostri diritti, senza compromessi e senza paura.

Nel frattempo ci stiamo organizzando per una grande manifestazione a Roma contro l'esclusione dei sindacati militari dalla discussione sulla legge di bilancio, contro il silenzio sul rinnovo del contratto 2025-2027, il mancato finanziamento della legge sulla specificità — che dovrebbe destinare risorse alle pensioni e alle indennità operative, nonché sostenere i cinque disegni di legge oggi fermi in Parlamento — e per il riconoscimento del lavoro usurante e la detassazione degli straordinari, a tutela del posto di lavoro.

ITAMIL – Esercito Italiano

  • Lottiamo per i diritti, non per le poltrone senza compromessi.

Il Sindacato ITAMIL ESERCITO

22 luglio 2025 - intervento del Segretario Generale Girolamo Foti al Ministro della Difesa

Il documento sottoscritto dalle sigle sindacali tranne ITAMIL e USAMI presentato il 22 luglio 2025  al Ministro della Difesa