
Appello del Ministero della Difesa contro la sentenza del Tar Sicilia. ITAMIL solidarietà al segretario Foti.
ITAMIL: "Solidarietà al Segretario Generale Foti. La libertà sindacale dei militari va tutelata"
Il ministero aveva sanzionato il segretario Girolamo Foti per alcune critiche nel corso del contratto 22/24 al Ministro della Difesa On. Guido Crosetto e il suo consigliere il Generale in pensione già sottosegretario di stato del Ministro della Difesa Pinotti "Domenico Rossi".
Il Sindacato ITAMIL, riconosciuto quale Associazione Professionale a Carattere Sindacale tra Militari, intende esprimere la propria ferma e convinta solidarietà al Segretario Generale Girolamo Foti, destinatario di un provvedimento disciplinare oggetto di impugnazione da parte del Ministero della Difesa, nonostante la sentenza del TAR Sicilia ne avesse disposto l'annullamento.
La vicenda in corso solleva una questione di grande rilevanza istituzionale: il corretto bilanciamento tra le esigenze di disciplina militare, fondamento irrinunciabile dell'ordinamento delle Forze Armate, e la tutela delle prerogative sindacali, riconosciute dalla Costituzione e dalla normativa nazionale ed europea.
Le dichiarazioni oggetto di contestazione – rese nell'ambito del dibattito sindacale e riferite a temi di interesse generale del personale militare – rappresentavano, nella prospettiva di ITAMIL, legittime forme di critica e di interlocuzione su questioni fondamentali quali:
- la congruità delle risorse economiche destinate al personale;
- la gestione delle indennità accessorie e non pensionabili;
- le disparità emerse nel trattamento degli straordinari tra comparti diversi;
- il pagamento forfettario degli straordinari, ritenuto in contrasto con l'art. 36 della Costituzione;
- la mancata apertura di un confronto diretto con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, nonostante formale richiesta.
Tali rilievi, documentati e circostanziati, non avevano carattere personale né politico, bensì esclusivamente sindacale e collettivo, mirato alla tutela della dignità e dei diritti di chi serve lo Stato in uniforme.
L'applicazione di sanzioni disciplinari in simili circostanze rischia, ad avviso di ITAMIL, di generare un precedente suscettibile di incidere negativamente sulla libertà di espressione sindacale e sulla possibilità, per i militari, di far valere in modo costruttivo le proprie legittime istanze. È interesse di tutti che la rappresentanza sindacale possa operare con autonomia, senza timore che il confronto critico venga equivocato quale segno di insubordinazione.
ITAMIL ribadisce, con senso di responsabilità istituzionale, che la disciplina militare e la leale osservanza del giuramento prestato restano principi imprescindibili. Tuttavia, in uno Stato democratico fondato sulla Costituzione, tali principi devono armonizzarsi con i diritti fondamentali, evitando che l'attività sindacale venga compressa oltre i limiti strettamente necessari a garantire la coesione delle Forze Armate.
Per queste ragioni, ITAMIL invita le istituzioni e l'opinione pubblica a considerare con attenzione la portata di questa vicenda, che non riguarda esclusivamente il singolo dirigente sindacale, ma l'intero futuro del sindacalismo militare.
Difendere la libertà di parola e di rappresentanza del Segretario Generale significa difendere il diritto di ogni militare a partecipare, senza timore di ritorsioni, alla costruzione di un modello di Forze Armate più equo, moderno e rispettoso dei valori costituzionali.
Itamil aveva dichiarato a mezzo stampa di essere disponibile alla ripresa del dialogo con il dicastero. Il Ministero ha scelto di continuare il contenzioso.
Prendiamo atto!
In basso i provvedimenti del TAR SICILIA::
RASSEGNA STAMPA




