FOTI (ITAMIL) SFIDA CERAVOLO (USMIA) CONTRATTO 22/24 E DIRIGENTI NEL MIRINO.

Il Segretario Generale di ITAMIL, Girolamo Foti, prende atto con soddisfazione che il Sindacato USMIA Interforze ha accolto la nostra richiesta e attende l'ex presidente del Cocer, Generale Francesco Maria Ceravolo, uno dei massimi dirigenti di USMIA, al confronto pubblico.
USMIA, nel suo comunicato stampa, ha dichiarato di aver sottoscritto con convinzione il contratto 2022/2024, ritenendolo un passo avanti concreto per il Comparto Difesa e Sicurezza.
Diversamente da USMIA – sottolinea Foti – per ITAMIL c'è poco da essere soddisfatti. Abbiamo evidenziato criticità legate alla mancata negoziazione delle risorse con il Governo e alla natura dei tavoli tecnici, ritenuti incontri meramente formali.
In questi anni ITAMIL ha denunciato:
L'assenza di aumenti e arretrati per il 2022 e 2023 (oltre 2.500 euro a testa persi da ogni singolo militare) per non parlare della miseria di aumento del 2024 " una manciata di lenticchie" .
La disparità di trattamento sulle risorse destinate allo straordinario (100 milioni per Forze di Polizia e Soccorso Pubblico, solo 20 milioni per il Comparto Difesa);
Il mantenimento del pagamento forfettario dello straordinario CFI e CFG, ritenuto in contrasto con i principi costituzionali;
Il finanziamento di indennità inutili e non pensionabili, che hanno creato divisioni e malessere. "È in atto un principio distorto – afferma Foti – secondo cui bisogna vivere per lavorare e non lavorare per vivere."
Rispetto ad altre sigle, emergono divergenze anche su temi come l'ipotesi della settimana corta e la gestione dei tempi di lavoro.
USMIA ha espresso soddisfazione per il contratto, mentre ITAMIL conferma la propria insoddisfazione, rivendicando coerenza con le proprie radici sindacali.
"I colleghi – continua Foti – devono essere giudici di questi fatti. Non si può voltare le spalle, altrimenti si smetta di lamentarsi dinanzi alle ingiustizie sociali ed economiche." Il Segretario Generale ricorda inoltre di aver affrontato procedimenti disciplinari ritenuti ingiustificati: "Ho percepito che l'unico scopo di questo accanimento fosse farmi decadere dal mio ruolo elettivo, perché sono un uomo libero."
ITAMIL, assieme a USAMI, ha anche denunciato pubblicamente il documento dei 18 punti presentato da altre sigle, contenente elementi come la possibilità per i comandanti di ricoprire ruoli dirigenziali nei sindacati o la gestione di indennità tramite bilanci sindacali. "Non erano priorità per il personale – precisa Foti – eppure USMIA ha firmato quel documento, letto al Ministro della Difesa da un portavoce delle sigle firmatarie."
Per ITAMIL, al primo posto restano sempre le necessità e i diritti dei lavoratori militari. La nostra azione sindacale si fonda su trasparenza, onestà intellettuale e professionalità, in costante dialogo con iscritti e personale militare, senza distinzione di grado o categoria.
Siamo impegnati a costruire un confronto serio e responsabile, convinti che solo un dibattito rispettoso possa rappresentare un momento di crescita per tutto il Comparto Difesa e Sicurezza.
Chiediamo che l'invito al confronto sia esteso a tutte le sigle militari che hanno preso parte al rinnovo contrattuale 2022/2024, per una visione condivisa e completa.
A tal fine, chiederemo pubblicamente – e lo faremo anche per iscritto – alla redazione di Radio Radicale, nella rubrica "Cittadini in divisa" guidata da Luca Marco Comellini, che si è sempre battuto per i diritti sindacali dei militari, di ospitare un primo confronto Foti–Ceravolo.
Serve chiarezza sin dall'inizio sulle procedure adottate nel rinnovo del contratto 22/24, avvenuto senza una reale negoziazione dei fondi da destinare.
