Porto d’armi e status di pubblico ufficiale per i militari: una proposta di legge per tutelare chi tutela se i cittadini.

Una battaglia di sicurezza e pari riconoscimenti firmata ITAMIL.
Palermo, 29/09/2025 – Il Sindacato ITAMIL, primo sindacato dell'Esercito Italiano, lancia un appello forte e chiaro: riconoscere il diritto al porto d'armi per il personale militare non è un privilegio, ma un atto di coerenza verso chi ogni giorno garantisce la sicurezza del Paese.
Una disparità normativa che penalizza i militari
Oggi il quadro legislativo crea una profonda discriminazione: mentre categorie come le guardie particolari giurate o i magistrati possono ottenere con facilità il porto d'armi per difesa personale e ad uso sportivo, senza interpretazione sul "dimostrato bisogno", i militari – addestrati, responsabili e vincolati a obblighi morali e professionali di intervento – si scontrano contro un muro di interpretazioni, burocrazia e restrizioni.
Una disparità ancora più evidente se si considera che i militari condividono pari responsabilità con le forze di polizia, ma senza ricevere gli stessi riconoscimenti normativi.
Il paradosso delle visite mediche aggiuntive
Pensare che nell'Italia dei paradossi, un militare, già idoneo al servizio militare incondizionato e già sottoposto a continui controlli sanitari annuali, deve comunque affrontare ulteriori visite mediche private per richiedere un porto d'armi sportivo oltre al pagamento per il rilascio.
Un assurdo burocratico che ignora la formazione, l'addestramento e la professionalità che contraddistinguono ogni soldato italiano.
Tutto ciò pare assurdo se pensiamo che il personale militare opera in contesti di rischio costante, dalle missioni all'estero, al presidio quotidiano dell'Operazione Strade Sicure, alle emergenze improvvise.
Tutto ciò senza valutare che l'art. 732 del COM impone loro l'obbligo di prestare aiuto e supporto alle forze dell'ordine in caso di emergenza, anche fuori dal servizio. Un dovere che espone ulteriormente i militari a minacce reali, senza però concedere gli strumenti adeguati per difendere se stessi e i cittadini.
La proposta di ITAMIL
Il sindacato ITAMIL chiede al Parlamento un intervento normativo chiaro ed equo, basato su quattro punti fondamentali:
- Semplificazione burocratica, eliminando visite mediche aggiuntive per chi è già annualmente giudicato idoneo al servizio militare.
- Gratuità del porto d'armi, in quanto il militare è già formato e qualificato nell'uso delle armi.
Riconoscere queste variazioni alle norme vigenti significa valorizzare professionalità, senso del dovere e anni di addestramento, offrendo allo stesso tempo un presidio di sicurezza aggiuntivo per tutti i cittadini italiani.
Non si tratta di un privilegio: si tratta di sicurezza nazionale e di pari riconoscimenti.
